E’ una manovra di igiene professionale atta a rimuovere il tartaro accumulato nel tempo: è importante farla, come minimo, una volta all’anno ed in maniera molto accurata da parte di personale esperto. A seconda dei casi può essere necessario ripeterla anche ogni 6 mesi o, nei casi di malattie gengivali importanti, anche ogni 3/4 mesi.
Che cosa succede se non si rimuove il tartaro regolarmente?
Il tartaro, con i batteri in esso contenuti, si accumula nel solco gengivale (spazio tra il dente e la gengiva) ed infiamma le gengive che iniziano a sanguinare.
Le gengive infiammate si separano dal dente,si può sentire un cattivo gusto in bocca ed alito cattivo soprattutto al mattino e dopo i pasti. Infatti il cibo si accumula nelle tasche gengivali e letteralmente “marcisce”, creando un gusto e un odore sgradevoli.
L’osso inizia a ritirarsi, distaccando la gengiva da una parte della radice del dente (recessione o tasca parodontale).
Spesso in questa fase la detartrasi non è più sufficiente e bisogna intervenire con la cura della tasca prima a mezzo di una attenta levigatura profonda delle radici poi con il laser ed applicazione di medicamenti.
In casi gravi con tasche molto profonde si può intervenire chirurgicamente aprendo una finestra di ispezione per curare la tasca visivamente fino alla parte più profonda.
Se la tasca diventa troppo grande il dente vacilla sempre più sino a quando sarà necessario estrarlo perché la malattia si estenderebbe anche ai denti vicini.
Occorre così tanto tempo per fare la pulizia in studio?
La seduta di detartrasi o igiene orale professionale (pulizia dei denti) ha come scopi, dettati dal rispetto dei protocolli e linee guida universalmente insegnate e conosciute, quelli di:
- Rimuovere completamente tutta la placca e il tartaro sopra e sotto gengivale intorno a ciascun dente (ultrasuoni).
- Rifinire e levigare il contorno sopra e sotto gengivale di ogni dente (mediante strumenti a mano = curette) al fine di ottenere una superficie il più liscia possibile (levigatura).
- Passare la pasta da lucidatura con coppette (polish) intorno a ogni dente per avere una superficie ancora più liscia e bianca (per evitare l’adesione della placca).
- Dare al Paziente informazioni e istruzioni circa un corretto mantenimento per ritardare la riformazione di placca e tartaro e prevenire la malattia parodontale (piorrea), provando con l’igenista le tecniche corrette.
Ora facciamo due conti facili facili...
- Quanti denti abbiamo in bocca?
28 (32… contando i denti del giudizio) - Quanto tempo occorrerà per ogni dente?
Minimo 2/3 minuti (con variazioni legate alla produzione e accumulo individuale di tartaro) - Quanto fa 28 (numero di denti) x 2 (minuti)?
56 minuti ovvero un’ora (media statistica). A questo tempo va aggiunto quello per dare le istruzioni, risciacquare e far riposare, ogni tanto, il Paziente.
Ne deriva anche un’altra conclusione degna di riflessione:
Una detartrasi fatta in 20 minuti non può che essere frettolosa e poco accurata, fatta tanto per farla, senza rispetto delle linee guida. Essa potrebbe essere più dannosa che inutile, perché sul dente ruvido il tartaro si riforma anche più velocemente e la placca batterica aderisce meglio In questo caso la gengiva sanguinerà sempre ed i denti ritorneranno subito gialli
- Se è passato troppo tempo dall’ultima detartrasi….
- Se sei un paziente predisposto alla formazione di tartaro ed alla gengivite…
- Se in passato hai provato dolore durante e dopo una seduta di igiene…
- Se hai avuto male alla mandibola perché sei rimasto per troppo tempo a bocca aperta….
- Esiste la detartrasi in due sedute!
Talvolta sedute superiori all’ora possono diventare impegnative ed un vero e proprio trauma per il Paziente e le sue gengive; quando il tartaro non è stato rimosso da anni o il paziente è fortemente predisposto alla gengivite si può scegliere di eseguire la detartrasi in due sedute: durante la prima si rimuove lo strato di tartaro superficiale, e dopo una o due settimane se ne completa la rimozione, eventualmente con la supervisione di un Medico abilitato ad effettuare l’anestesia se necessaria; in questo modo si lascia il tempo ai tessuti di “reagire” riducendo l’infiammazione ed il sanguinamento, in modo da poter lavorare in un campo più pulito e con una migliore visibilità.
Attenzione: la detartrasi in due sedute NON è più necessaria se si seguono le tempistiche indicate dal Medico! Non è uno strumento per aumentare gli incassi, ma una “gentilezza” dell’Operatore verso il suo Paziente.
Se si seguono i protocolli e le tempistiche, la detartrasi diventa una seduta di routine priva di dolore e sensibilità al freddo.